Pedagogia


    



La mia idea di educazione

Nel mio lavoro attuale non posso non tenere conto di questa scienza che mi affascina fin da quando ero giovane.

Educare i bambini e gli adulti è educare se stessi cimentandosi in nuove visioni di noi e affidandosi agli eventi che la vita ci mette davanti. Si apre così una vasta gamma di possibilità in cui ci auto educhiamo grazie alle nostre emozioni, ai sentimenti, al sentire che proviamo per le persone e che loro provano per noi e - andando oltre i concetti della mente e delle teorie - è possibile arrivare a nuove realtà.

Mi occupo della varietà delle passioni e dei talenti umani, che dobbiamo imparare ad apprezzare e a coltivare nei modi diversi in cui si esprimono individualmente. Sarebbe opportuno creare ambienti - nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei corsi - in cui ogni persona sia spinta a sviluppare la propria creatività, perché tutti abbiano la possibilità di fare ciò che vorrebbero scoprendo il proprio "elemento".

Questa modalità di
approccio alla vita, alla cura e alla visione pedagogica ha oggi per me la grande potenzialità di “guidare” l’essere umano verso la conoscenza e scoperta di sé in quanto individuo libero che ha il diritto di vivere nella piena gioia di essere ciò che è venuto a sperimentare, senza le barriere della mente, del giudizio o delle omologazioni nella consapevolezza che oltre a tutta la parte razionale e fisica che guida la nostra vita ce n'è anche un'altra - l'animica -
che sovente viene dimenticata, in cui risiedono le chiavi per una presa di coscienza di ciò che siamo realmente. 



Ho insegnato per tanti anni


... e superati i 18 anni di servizio - qualche anno fa ormai - ho stravolto i piani dando le dimissioni volontarie dopo la crisi che ha accompagnato questa scelta.
Negli ultimi anni di scuola osservavo che i rigidi protocolli e una richiesta sempre più serrata davanti agli obiettivi raggiunti dagli alunni, unita a una valutazione sempre più omologante, non corrispondevano più alla mia idea di educazione-istruzione fondata sulla libertà di insegnamento e sull'unicità di ogni singolo bambino.
Ho sentito che si era concluso un ciclo.

"Non è meraviglioso cambiare? Non è forse l'unica costante nella nostra vita? A volte costa fatica ma ne vale la pena!"

Guardarsi dentro con onestà e coerenza interiore è a mio avviso il motore della crescita.


La formazione dell'uomo nella sua interezza 


Il compito odierno della Pedagogia è quello di promuovere una formazione che abbia realmente a cuore lo sviluppo dell'uomo nei suoi aspetti umani e spirituali; è questo a mio avviso il cardine per una nuova evoluzione della persona che non può più essere trascurato dall’educazione e dall'istruzione.

Il pieno sviluppo della persona umana è sancito anche nel meraviglioso Art. 3 della nostra Costituzione che recita: “E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana (...)."


L'approccio sistemico nella mia visione pedagogica della vita


La pedagogia si serve della psicologia per conoscere le cause di alcuni comportamenti nel sistema famiglia. Io amo percorrere anche strade divergenti dal pensiero tradizionale/accademico classico di entrambe le discipline; sono solita approfondire e sperimentare nuove visioni dei sistemi sociali.

Chiarificatore - rispetto ad alcune dinamiche che governano i nostri sistemi familiari - è per me la metodologia di Bert Hellinger, psicologo e divulgatore delle Costellazioni Familiari. I suoi studi sono indirizzati verso le difficoltà - spesso inconsce - nel diventare consapevoli degli ostacoli del proprio “sistema” familiare, lavorativo o qualsiasi esso sia. 

Un individuo può avvertire in un dato momento il desiderio di cambiare rispetto ai "canoni della famiglia" o a ciò che gli altri si aspettano da lui, talvolta può comportare difficoltà vissute in prima persona generando possibili resistenze e disordini nel nucleo familiare o in altre persone coinvolte. Uscire da strade già percorse dai propri genitori e antenati non è sempre facile e può generare crisi.

Anche la psicoterapeuta Anne Schützenberger, in un lavoro essenzialmente mirato alla genealogia dei legami familiari, ha approfondito le ricerche dandone un’ampia visione e interpretazione attraverso il suo metodo terapeutico sistemico. Secondo questi approcci i traumi, i conflitti vissuti in modo drammatico che non sono stati elaborati, condizionano, per trasmissione inconscia le generazioni, i discendenti che possono diventare portatori di disturbi, malattie così come di comportamenti apparentemente inspiegabili.

Nel mio lavoro tengo conto anche di questi studi; da anni osservo il potere guaritore dell'approccio sistemico che porta a guardare la persona e la sua specifica difficoltà in una visione più ampia.  

Genitori felici = bambini felici


Spesso accade che davanti a un problema manifestato da un figlio il genitore sia completamente assorbito dalla risoluzione dello stesso non considerando che le origini della difficoltà hanno retroscena che coinvolge l'intera famiglia.

"Può essere che i figli manifestino ciò che vuole essere guardato dai loro genitori?"

"Forse noi stessi non abbiamo manifestato qualcosa di irrisolto in chi ci ha preceduto?" 

La colpa e l'accusa rappresentano grandi ostacoli rispetto alla soluzione del problema mentre il desiderio di conoscere e di guardare verso la problematica genitoriale e filiale con indulgenza e amore è una opportunità per chi è coinvolto

Bert Hellinger ha pronunciato una frase che esemplifica questa tematica delicata, complessa e profondamente umana:

"Tutti i figli sono buoni e anche i loro genitori."  


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